Le tematiche ambientali sono da sempre presenti nel lavoro di Ambra Scali, che in questa occasione presenta la serie Archeologia del futuro. Si tratta di 19 oggetti ritrovati dall’artista in riva al mare lungo la costa ligure. Gettati come spazzatura, ognuno di questi elementi è stato accolto dalle acque, che lo hanno plasmato e levigato, impadronendosi della sua forma.

Sulle spiagge, questi oggetti rifiutati appaiono disseminati: sono semi sterili, apparentemente esauriti, che saranno sempre ritrovati nel futuro come “semi del male”, forme di inquinamento. Disseminati e ritrovati, questi 19 elementi trovano spazio in Memorie future, come fossili della contemporaneità, frutto della archeologia del futuro di cui non saremo testimoni.

Dopo il ritrovamento, l’artista attua un processo di lavorazione e pulizia per restituire questi piccoli gioielli del mare nella forma più completa. Archeologo e restauratore, agisce nel massimo rispetto di questi reperti della nostra civiltà, restituendogli preziosità e rilevanza. 

La serie è accompagnata dai testi di accompagnamento redatti dall’artista, che raccontano in prima persona la storia fantastica di ogni oggetto, usato, gettato, ritrovato.