Il progetto di Damiano Tata è un intervento site-specific, una installazione ambientale che si adatta allo spazio. Mnemon consiste in caltemiti, piccole stalattiti calcaree ricettive all’anidride carbonica (CO2).
Tata riproduce quindi un fenomeno in divenire, che si presenta naturalmente in molti spazi urbani, ad esempio – come ricorda l’artista – nelle metropolitane e nei garage, luoghi chiusi in cui la CO2 si raccoglie facilmente in dosi elevate. La stratificazione di calcare è quindi un archivio del contemporaneo, un tracciamento del presente rivolto al futuro, una forma di memoria mineralizzata.
(Ca(OH)2(aq) + CO2(g) ⇌ CaCO3(s) + H2O(l))
Il tasso di crescita è direttamente proporzionale alla quantità di CO2 presente nell’atmosfera circostante. Le stalattiti rendono possibile la visualizzazione dell’emissione di anidride carbonica in un ambiente, mostrando qualcosa che non si può toccare o vedere, una presenza invisibile, immateriale.
L’opera è una mediazione tra l’uomo e il suo respiro. È un respiro amplificato dalla produzione e da tutto ciò che reputiamo necessario per la nostra sopravvivenza, al pari della respirazione polmonare. Ogni visitatore contribuisce alla conformazione con il proprio respiro, con la produzione di anidride carbonica del proprio corpo: il pubblico si aggiunge al quantum dell’atmosfera terrestre e firma con la sua presenza il passaggio nello spazio.
Al ritmo della goccia, lo spazio espositivo prende forma. Diventa un ambiente completo, pronto ad offrire un’esperienza immersiva, fatta di suoni e utopie minerali.
Damiano Tata
Mnemon
Installazione in divenire, 2023
materiali misti.