Finestra
Finestra, tavola, sedia, radio, proiettore
Mahatsanga Le Dantec
È mattino, alla radio si sentono telegiornali, alluvioni, pubblicità di SUV elettrici, manifestazioni, virus, terre rare, miniere di coltan, crociere turistiche, nuovi smartphone, riscaldamento globale, sesta estinzione, intelligenza delle piante, cooperazione, miliardi di alberi.
Sul tavolo c'è una tazza con un cucchiaio e alla finestra il paesaggio quieto si sveglia, cambiando lentamente colore.
In quest’instante due presenti s’incontrano.
Oggi si vive nell’emergenza e la contraddizione, contraddizione di un’economia assurda che spinge la sua esistenza al di là del limite, senza considerare la vita.
Si vive immersi nel rimbombo dell’allarme, è rumoroso, ma si vive comunque grazie alla nostra capacità di escludere il rumore.
Forse dimenticare aiuta a calmare il dolore, ma non cura.
Forse escludere il rumore ci permette di pensare.
Forse guardare dalla finestra ci permette di vedere il mondo, anche se è dall’altra parte del vetro.
Bisogna prendere in considerazione l’allarme, ma abbiamo bisogno di silenzio per pensare
Bisogna pensare per curare
Comunque la bellezza esiste ancora e ci sarà sempre.